In Italia siamo ancora molto lontani da questi obiettivi, oggi poco meno di 300 impianti sono funzionanti con effluenti zootecnici e colture energetiche, ma le potenzialità di matrici organiche quali liquami, sottoprodotti e colture dedicate permettono di ipotizzare una rapida crescita del settore.
«Soltanto fino a un anno fa uno sviluppo del biogas di questo tenore non sarebbe stato ipotizzabile. Invece, gli obiettivi del Pan, il Piano di azione nazionale sulle energie rinnovabili, oggi non sono più un miraggio. I 1.200 Megawatt che avrebbero dovuto costituire il traguardo al 2020 per le energie derivate dal biogas sono un obiettivo minimale che potrebbe e dovrebbe essere superato».
Così prevede il direttore del CIB-Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione, Viller Boicelli, alla vigilia di Bioenergy Expo, in programma a Veronafiere dal 4 al 6 maggio prossimi, in concomitanza con Solarexpo. E proprio nel corso di Bioenergy Expo il CIB Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione presenterà un'analisi dello stato dell'arte e lo sviluppo futuro in Italia degli impianti (giovedì 5 maggio, ore 16-17,15 nell'area Forum del padiglione 1), mentre a seguire verrà illustrata una proiezione europea, a cura dell'European Biogas Association (EBA), di cui è consigliere il presidente del CIB Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione, Piero Gattoni.
Le nuove sfide del biogas in Italia saranno connesse al futuro della tariffa omnicomprensiva. Fino al 31 dicembre 2012 sarà pari a 0,28 euro per kilowattora di energia elettrica prodotta dal biogas. Per il 2013 e gli anni successivi non è ancora stato stabilito alcun parametro. «Le prospettive di crescita degli impianti di biogas in Italia saranno collegati alla stabilità della politica incentivante che riteniamo debba premiare le realtà fortemente connesse al settore agricolo- prosegue Viller Boicelli -. Ci auguriamo che il Governo mantenga l'impegno non soltanto in chiave di sostegno allo sviluppo di fonti energetiche alternative, ma che porti avanti una politica di crescita per nuove soluzioni tecnologiche, come quella relativa alla cogenerazione e al biometano».
L'innovazione sarà una delle chiavi di un «Green deal» quanto mai sostenuto nel suo incedere. All'interno delle fonti di energia rinnovabile il biogas presenta diversi vantaggi tra cui una maggiore efficienza nel ciclo del carbonio, un miglioramento dell'impatto ambientale degli allevamenti zootecnici, la creazione di nuovi posti di lavoro lungo tutto il periodo di vita dell'impianto.
Le biomasse e il biogas saranno determinanti per raggiungere gli obiettivi vincolanti della direttiva comunitaria 2009/28, che impone per il 2020 che il 20 per cento dei consumi energetici dell'Ue provenga da fonti rinnovabili (il 17 per cento in Italia).
Il mondo agricolo è pronto a dare il proprio contributo. «Per il futuro puntiamo a sviluppare una filiera integrata derivante dal biogas, che riguarda appunto il biometano - puntualizza Boicelli - per il quale il Crpa di Reggio Emilia, partner del Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione, ritiene vi siano potenzialità di sviluppo per 6,5 miliardi di metri cubi all'anno. Cifra che, tradotta in chiave energetica, significa 2.700 Megawatt elettrici».
Il biometano, aspetto da non sottovalutare, potrebbe essere impiegato come carburante per autotrazione.
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