Ossa, sangue, grasso, e stallatico; anche dei bovini, come per il maiale, non si butta niente. Lo dimostra il nuovo impianto di biogas per la produzione di energia da fonti rinnovabili inaugurato a Ospedaletto Lodigiano (Lodi), da Inalca Jbs, società leader in Italia nella produzione e trasformazione di carni bovine con un fatturato 2009 di 1,15 milairdi di euro. Si tratta, come ha sottolineato Claudia Cremonini in un incontro stampa nell’ambito dell’iniziativa ‘Apertamente’ promossa da Federalimentare all’insegna quest’anno del gruppo sostenibile, di “un nuovo impianto che ha richiesto un investimento di 4,5 milioni di euro e permetterà di auto-produirre circa 7,5 GWh l’anno interamente da fonti rinnovabili.Obiettivo della società è quello di ottenere nel 2012 una autoproduzione interna in grado di coprire oltre l’80% del fabbisogno energetico, tramite la cogenerazione industriale e l’utilizzo di fonti rinnovabili”. “Il sogno di diventare quasi autosufficienti si avvera oggi” ha detto Giovanni Sorlini, responsabile Qualità, ambiente e sviluppo sostenibile di Inalca Jbs, la holding per la produzione e trasformazione delle carni bovine del gruppo Cremonini.
“Questo progetto – ha sottolineato Sorlini – ci consentirà di uscire dal Protocollo di Kyoto, e di far sì che la scelta pro rinnovabili e il taglio delle emissioni di CO2 sia una libertà e non un mero costo economico per l’impresa”. Soldini ha poi evidenziato che nell’impianto di biogas inaugurato oggi “non viene utilizzata come materia prima il mais, fonte preziosa per la produzione alimentare e per i mangimi; questo anche per non creare distorsioni in termini di prezzi. A Ospedaletto Lodigiano materia prima sono solo le biomasse altrimenti destinate all’eliminazione.Per Inalca Jbs sostenibilità vuol dire recuperare, e non andare a prendere ingredienti della dieta alimentare o animale come il granturco. Il fango di depurazione, lo stallatico, e il sangue smaltito sono i nostri carburanti”. Attualmente il fabbisogno energetico annuo degli stabilimenti Inalca Jbs è di 77 GWh. Grazie agli importanti investimenti realizzati dal 2005 sulla cogenerazione oggi il 48% del fabbisogno stesso è interamente autoprodotto, con ub risparmio del 18% di Tep (Tonnellate Petrolio Equivalenti) all’anno e la riduzione di emissioni di CO2 paria a 16mila tonnellate l’anno non immesse nell’atmosfera. Inoltre, sempre in linea con le scelte volte alla sostenibilità della produzione, Inalca Jbs ha ridotto del 20% negli ultimi quattro anni la produzione di rifiuti, arrivando a differenziarne oltre il 50%, e ha completato un sistema di recupero delle acque di processo che permette di risparmiare oltre 82mila mc di acqua all’anno, con una capacità di depurazione pari a una città di 300mila abitanti, cioé una città come Catania.
Fonte:www.ansa.it
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